Toto’ nel Cuore

di Francesco Paolo Santoro

Toto’ “guitto” ,”marionetta”,”saltinbanco” al secolo Antonio Guigliardi ma  anche marchese De Curtis raffinato ed eclettico uomo di mondo aspirante alla classe sociale di cui riteneva fosse degno.

Non dimentico forse per questo i suoi disagi  e la povertà, condizione che non accettò  mai, tanto che lo si trova impegnato  nel sociale partecipando al circolo Fulgor della Massoneria di rito scozzese.

Il suo giuramento  trovato negli archivi di Napoli recita testualmente “Amore per il prossimo” “Dare tutto alla Patria anche il supremo sacrificio” NULLA MI E’ DOVUTO  tranne il miglioramento personale

Ecco le 3 risposte alle domande del Venerabile  Gran Maestro. Era il 1945 armistizio  e fine della guerra.Toto’ lo charmant, l’ elegante ambiva molto al salto di classe sociale e per voglia di approvazione e per gusto della vita dalla quale riteneva avere diritto per il  superamento della povertà e sofferenza per riscattare la sua mamma.

Lui Toto’ sa che Toto doveva restare fuori dal suo vivere civilmente in quanto lui era il marchese  o forse Principe De Curtis nel privato.

Della sua partecipazione alla Massoneria ci lascia la composizione  A LIVELLA  simbolo della Massoneria ma testamento di uguaglianza e fratellanza .

Nessuna strada è facile  come disse Mandela ed infatti Toto si trovo cieco a Palermo  sua città da parte della mamma

Infatti per la rottura della retina mentre recitava nel Varietà  A PRESCINDERE nel prestigioso teTeatro Politeama non vide più.

Nulla poté l intervento del Professore Cascio chiamato per l emergenza…

TOTO non poté più praticare i palcoscenici da lui graditi anche se con la filologia ha lasciato una testimonianza di un periodo di una Italiatetta  in un tempo da dopo guerra che stava riprendendo in forma ironico e beffeggianti le caratteristiche del famoso italiano piccolo piccolo.

Ciao Principe TOTO’   sei nel cuore.

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