ANTONIETTA FILANGERI – GENESI – EPISODI DI CRESCITA IN SUCCESSIONE

di Antonietta Filangeri

La nuova rassegna delle opere in terracotta invetriata di Antonietta Filangeri aprirà il sipario venerdì 16 febbraio presso Spazio Sintesi a Palermo e resterà aperta al pubblico sino a giorno martedì 20 febbraio. Quest’anno il nuovo progetto culturale avrà il piacere di avere la padrona di casa, l’architetto artista Rosa Vetrano, compartecipe dell’organizzazione dell’evento nella prestigiosa galleria già antico magazzino di limoni dei Florio.

Il titolo ha il valore di ago e filo nel processo evolutivo della lunga ricerca formale della Filangeri. Le opere in esposizione (più di trenta pezzi) costituiscono l’ultima mareggiata di una prolifera produzione che non conosce sosta nella sete della ricerca formale immancabilmente filtrata e connessa con il trascendente, in lei come in ogni artista, quando le proprie mani sono in azione, secondo lo spartito creativo divino.

I soggetti in terracotta saranno disposti planimetricamente secondo l’ordine armonico e geometrico della sezione aurea e quindi della sequenza di Fibonacci. Così l’ordine espositivo è qui applicato quale fil rouge nel ritmo secondo cui i numeri del cinque e dell’otto si susseguono per un totale di 34 opere esposte.

Ritornare al naturalmente corretto, in un’epoca che ha stravolto e denaturalizzato i processi di acquisizione e trasformazione, guardando con più attenzione e fiducia al divino, consente di rimettere l’uomo nella sua sfera armonica in comunione con Dio.

Creatore e creatura sono complici dello stesso progetto di trasformazione che riporta l’uomo a morire a sè stesso per rinascere nuova creatura attraverso il processo di purificazione determinato anche dalla temperanza, cioè togliere e qui per togliere si intende la materia, il mondo delle cose, la terra.

Nel dialogo silenzioso tra artista e opera si intrecciano le corde della trascendenza, degli interrogativi esistenziali che hanno abitato l’uomo in ogni epoca. Le opere figurate di Antonietta Filangeri   trasudano del chiaroscuro proprio dei sentimenti, in mutevoli cartigli d’argilla, concludendosi in espressioni grottesche tipiche del barocco siciliano e che possiamo ritrovare nel susseguirsi di figure che ci hanno appartenuto nel lungo percorso della vita in continua evoluzione a cui tutti siamo chiamati. Ma qual è l’ultimo? Ovviamente non è visibile perché abita già nell’utero del nostro io. In realtà ogni figura che osserveremo ci farà da specchio per tutte quelle volte in cui siamo stati abitati dai sentimenti che qui concretamente osserviamo nelle forme fisiche attraverso l’argilla. Del resto secondo le scritture sacre della genesi l’uomo venne creato dal fango e alla polvere è destinato a tornare, rilasciando al vero creatore la parte più nobile di sé, frutto della dura trasformazione. L’anima.

Terra, aria, acqua e fuoco non solo sono i quattro elementi con cui il vasaio realizza l’opera in “terra cotta” da millenni, ma escatologicamente sono quegli elementi non visibili che caratterizzano il nostro io.

Di seguito vogliamo fare un’analisi critica di come questi elementi ancora sono interconnessi col nostro “esistere”.

Ritornare alla terra non è solo paradigma del morire, ma nel caso della nostra contemporaneità sociale paradossalmente può significare il ritorno alla vita, alla campagna, la natura extra urbana, cioè alle cose vere ed autentiche come per millenni l’uomo ha fatto, lontano dalle illogiche di mercato. Così pure lo scorrere fluente del ruscello in piena libertà, trova la sua strada lungo il suo percorso per unirsi alle acque del mare grande. Dov’è oggi la nostra libertà? Come fluiamo nel nostro divenire? Eppure oggi l’uomo piange lacrime asciutte nel ritrovarsi adulterato nella propria natura e schiavo del dominio nanotecnologico che ne sta sostituendo la sovranità, modellando nuove persone ma non certamente uomini che determinano in autonomia le proprie scelte. E quanto cielo sta nella nostra vita orizzontale tra le cose del mondo? L’uomo guarda dal suo ombelico in giù, il cielo empireo nemmeno è contemplato e quello appena sopra la testa è graffiato da sistemi di trasporto che contengono ominicchi col naso di nuovo verso giù. La volta celeste è ridotta a uno scacchiere di scie chimiche in cui evaporare pensieri a “tris” senza Trinità. E infine il fuoco, che ci brucia dal di dentro ancora vivo, inestinguibile lingua d’amore profuso, fuoco sacro che ancora pulsa come tizzone dentro quelli che ancora un’anima c’è l’hanno perché esiste ancora la memoria di un passato analogico e vero.

Interverranno per il dibattito di apertura

Arch. Maria Antonietta Spadaro

Giorgio Filippone

Arch. Vincenzo Merlo

Filippo Fratantoni

Arch. M. Calderone

Dott. C. Zaffora (in collegamento Skipe da Ginevra)

Alle percussioni e al sax

Francesco Spatafora e Fabio Lo Cascio

Fabrizio Giordano

Performance artistica in movimento

Gruppo scuola di ballo “in punta di piedi” di Rosi Pirrone

Laboratori di manipolazione dell’argilla aperti a tutti

Antonietta Filangeri

Programma

Venerdì 16 Ore 18,00 apertura

Presentazione della mostra e “chiacchierata” sui temi:

  1. Arte e Artigianato al femminile tra passato e presente
  2. Artigianato artistico di nicchia – antichi mestieri in estinzione
  3. Motivazioni culturali alla base delle opere contemporanee – quali regole
  4. La divina proporzione – sezione aurea e sequenza di Fibonacci in natura e nella progettualità
  5. Il valore simbolico nella tradizione giudaico-cristiana – significato dei numeri cinque e ottobre

 Improvviseranno musicalmente il duo F. Spatafora e F. Lo Cascio con sax e percussioni

Sabato 17 Ore 10,00 – 13,30 Visite aperte al pubblico

Ore 18,00 esibizione in danza di alcuni ballerini della scuola “in punta di piedi” di R. Pirrone

Intermezzo musicale con il sassofono di F. Giordano

Domenica 18 Ore 10,30 – 13,30 Visite aperte al pubblico

Ore 11,00 – 12,30 Laboratorio di manipolazione con l’argilla rivolto ai bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni a cura di A. Filangeri

Ore 16,30 – 20,30 Laboratorio di manipolazione con l’argilla rivolto agli adulti a cura di A. Filangeri

Lunedì 19 ore 10,30 – 13,30   16,00 – 19,30 Visite aperte al pubblicoMartedì 20 ore 10,30 – 13,30 Visite aperte al pubblico

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