La cultura dell’ospitalità nelle aree interne-Settima tappa del Gran tour di Territori e italianità.

di Riccardo Zingone

A distanza di alcuni giorni dall’evento mi piace condividere con voi alcune riflessioni sulle motivazioni che ci hanno spinti ad organizzare un incontro territoriale sul turismo esperienziale-trasformativo e gli obbiettivi che, in maniera condivisa, ci siamo prefissi.
Crediamo fortemente che il territorio nebro-alesino abbia davvero ancora tanto da raccontare in termini di turismo esperienziale, quel turismo “lento” fatto di luoghi, persone, esperienze, cultura, tradizioni e sentimenti che sono propri dei nostri affascinanti centri e del territorio che li accoglie.
La proposta di sviluppo turistico che, grazie ad Andrea Succi ideatore di Territori e italianità, stiamo proponendo attraverso le diverse tappe regionali, per essere sviluppata ha bisogno di alcuni cardini essenziali, uno fra tutti la coesione tra le comunità e la coesione all’interno delle singole comunità.
Tutti dovremo sentirci attori di un progetto comune, condiviso e lungimirante nel quale ciascuno di noi dovrà avere un ruolo: operatori, amministratori e uffici turistici, associazioni e cittadini.
Il turismo esperienziale è fatto di connessioni, di rapporti umani tra turisti e operatori e tra operatori ed operatori.
Il turista esperienziale, come più volte si è detto venerdì, non cerca posti letto (solamente) ma cariche emozionali, esperienze profonde che lo mettano in intima connessione col territorio e con le persone che lo abitano e che ha deciso di conoscere. Il bagaglio che, a fine soggiorno egli si porterà dietro, saremo noi a riempirglielo attraverso ciò che siamo stati capaci di trasmettergli durante il suo soggiorno, breve o lungo che sia.
Non è semplice né scontato proporre turismo esperienziale tuttavia è possibile realizzarlo, ed il convegno ha avuto proprio lo scopo di mettere attorno ad un primo tavolo le sette comunità che vivono e caratterizzano il territorio.
Molte amministrazioni erano presenti, altre no; molti operatori erano presenti, altri no ma poco importa, il seme è gettato ed il progetto va avanti con un primo gruppo di operatori col quale avvieremo il GMT Halaesa-Nebrodi, utilizzando un format ampiamente sperimentato e che ha già riscosso successo in diverse parti d’Italia.
Concludendo desidero ringraziare il dott. Sebastiano Sanzarello Sindaco di Mistretta, l’assessore Massimiliano Melidone e l’Amministrazione comunale tutta per il patrocinio dell’evento, Pippo Martino e tutti i qualificati relatori Saverio Panzica, Filippo Grasso, Letizia Sinisi, Maurizio Berti che lo hanno animato ed il pubblico e operatori presenti nella sessione mattutina ed in quella pomeridiana.
Ringrazio anche i volontari del SCU in servizio presso la Pro loco di Mistretta, la Preside dell’ISS “Alessandro Manzoni” prof.ssa Maria Grazia Antinoro e gli studenti dell’Istituto Professionale Alberghiero per il supporto prestato durante l’evento.
Grazie anche all’Associazione What’s licchità per la gustosa Pasta reale mistrettese che ha preparato e messo a disposizione degli intervenuti.
Infine un ringraziamento ad Andrea Succi e Katia Mastroeni per avermi formato nella veste di CTT e per avermi trasmesso le giuste competenze e bagaglio culturale necessari per lo svolgimento di tale delicato ma entusiasmante incarico.

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