Passano da cinque ad otto miliardi i fondi del Pnrr per il comparto agricolo.

Giorgia Meloni lo annuncia nel corso della sua visita al 3Sun gigafactory, fiore all’occhiello dell’industria del fotovoltaico con sede a Catania . Un annuncio, quello della premier, che arriva alla vigilia di una nuova settimana di tensione con la protesta dei trattori in tutto il Paese e la minaccia di bloccare le strade fino a marciare alla volta della Capitale.

La presidente del Consiglio sa bene che il settore è in fermento, tanto che anche al Consiglio Europeo, con Bruxelles paralizzata dai veicoli agricoli, aveva sottolineato “come la politica agricola dell’Unione andasse cambiata”. E non è un caso che proprio nelle stesse ore in cui la premier era nella capitale belga, Matteo Salvini esprimesse la sua vicinanza alle proteste degli agricoltori. Una sorta di derby, quello tra Lega ed Fdi, per non lasciare scoperto uno dei fronti più importanti dell’economia italiana.

E se Fratelli d’Italia annuncia un intervento sull’Iperf agricola, magari con un emendamento al decreto milleproroghe all’esame della Camera, il partito di Matteo Salvini prende carta e penna per ribadire che la Lega “non lascerà soli gli agricoltori”.

Da via Bellerio fanno sapere che il partito ha in cantiere diverse proposte “per venire incontro ad un settore penalizzato”, ma soprattutto si chiede che anche “le altre forze di governo ci seguano in questo percorso”. Una presa di posizione che fa mugugnare gli alleati, nessuna polemica ufficiale anche se Luca De Carlo, presidente della commissione Agricoltura di palazzo Madama ed esponente di Fratelli d’Italia non esita a definirsi “felice del fatto che finalmente anche altre realtà politiche si stiano rendendo conto dei problemi che da anni stanno colpendo il mondo dell’agricoltura”, e che solo “con il governo Meloni e con Fratelli d’Italia al ministero dell’Agricoltura c’è stata una vera attenzione al comparto”.


Oltre ai fondi per l’agricoltura, la visita della presidente del Consiglio in Sicilia è l’occasione per annunciare la firma nei prossimi giorni dell’accordo di coesione proprio con l’isola “tra i più rilevanti dal punto di vista finanziario”. “Non voglio un Sud che viva di sussidi” ma “un Sud nel quale ci siano gli strumenti che consentano al Mezzogiorno di competere ad armi pari. C’è un gap e dobbiamo colmare il gap per dimostrare quanto il Mezzogiorno vale senza avere le discriminazioni che ha avuto in passato”.

La premier ricorda il varo della Zes unica, il decreto Sud che offre la possibilità di revocare i fondi se non sono spesi. Ma soprattutto, la visita allo stabilimento dell’Enel, un unicum nel panorama europeo, è l’occasione per annunciare che 90 milioni di fondi del Pnrr saranno destinati “ad un ulteriore sviluppo dello stabilimento di pannelli fotovoltaici di Catania” e alla costruzione di un altro polo per rafforzane la produzione. L’obiettivo sottolinea la premier “è fare dell’Italia un hub europeo di approvvigionamento energetico. Non ha molto senso – osserva – che noi mentre ci liberiamo di una dipendenza energetica dalla Russia ci consegniamo mani e piedi a catene di approvvigionamento che non controlliamo. Noi dobbiamo essere in grado di produrre una tecnologia che interessa le nostre scelte strategiche per essere padroni del nostro destino”.

Infine, la premier prende come esempio proprio Sant’Agata la patrona della città di Catania di cui si festeggia la ricorrenza per ricordare come “sia una lunghissima storia di amore quella che lega la santa ai catanesi. E’ una storia di fede e devozione che parla di identità e tradizione che sono tutte cose che io credo valga la pena di difendere particolarmente in questo tempo”. 

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