Scuola politica di Cuffaro: dialogo aperto, ma è già polemica?
La revoca dell’invito a La Vardera e Di Paola apre il dibattito prima del previsto Scuola di politica della democrazia cristiana: confronto aperto, ma in questo caso è anche esclusione.
Francesco Panasci
Il progetto voluto da Totò Cuffaro mira al dialogo tra forze politiche, ma il caso la vardera-di paola solleva interrogativi
La scuola di formazione politica della democrazia cristiana, promossa da totò cuffaro, nasce con l’intento di diventare un laboratorio di idee e un punto di incontro tra diverse visioni politiche. Non solo un’occasione di approfondimento e dibattito, ma anche un’opportunità per far tornare la politica a studiare, rafforzando il confronto tra forze politiche anche molto distanti tra loro.
Il programma, che si estende per tutto l’anno, prevede la partecipazione di numerosi deputati e politici regionali, con interventi su temi centrali per la Sicilia e il Paese. Il primo incontro si è svolto il 31 gennaio scorso a Ribera, con importanti ospiti come Antonello cracolici, presidente della commissione antimafia dell’assemblea regionale siciliana.
In questa fase iniziale, tra gli invitati figuravano anche i deputati Ismaele La Vardera (sud chiama nord) e Nuccio Di Paola (movimento 5 stelle). Due figure che, per il loro stile politico diretto e polemico, sono note per il loro forte dissenso nei confronti della democrazia cristiana e, in particolare, di Totò Cuffaro.
Le dichiarazioni contro cuffaro: “diremo cosa pensiamo della politica fallimentare cuffariana”
L’invito rivolto a La Vardera e Di Paola aveva suscitato curiosità, considerando la loro aperta opposizione alla visione politica di Cuffaro e della democrazia cristiana, da loro spesso accostata a fratelli d’italia.
Entrambi avevano inizialmente accettato l’invito, ma con toni perentori, dichiarando:
“Diremo cosa pensiamo della politica fallimentare cuffariana, diremo che la nostra visione politica sta agli antipodi del cuffarismo.”
Questa affermazione è stata percepita come una sorta di minaccia politica, più che un’apertura al confronto. In effetti, la loro partecipazione sembrava più orientata a contestare direttamente Cuffaro e la sua visione politica, piuttosto che a contribuire con un reale scambio di idee.
A seguito di queste dichiarazioni, la democrazia cristiana ha deciso di revocare i loro inviti, ritenendo che la loro partecipazione non fosse in linea con lo spirito dell’iniziativa. L’episodio ha alimentato il dibattito sulle finalità di questa scuola politica: è davvero un luogo di confronto aperto, o esistono dei limiti invalicabili per chi dissente radicalmente?
Un confronto reale e di studio
Questa vicenda evidenzia una frattura politica insanabile tra la nuova opposizione siciliana e il mondo della democrazia cristiana di Cuffaro. Da un lato, l’iniziativa della scuola politica sembra voler aprire spazi di confronto oltre le differenze ideologiche; dall’altro, la reazione alle dichiarazioni di La Vardera e Di Paola suggerisce che vi siano dei limiti di accettabilità del dissenso.
Resta dunque un interrogativo aperto: la politica siciliana è ancora in grado di accettare il confronto tra visioni opposte, o il dialogo si sta trasformando in una guerra di posizionamenti?
Ad ogni modo c’è da dire che per qualcuno ogni occasione è buona per farsi pubblicità !?