Approfondimento

Quasi un lettera aperta: “Ricostruzione… perché ad Amatrice e nel “cratere” bisogna lavorare per ricostruire luoghi e spazi dove vivere sarà bellissimo”.

di Massimo Scaffidi

Ricostruzione… perché ad Amatrice e nel “cratere” bisogna lavorare per ri-costruire luoghi e spazi dove vivere sarà bellissimo.
Un imprenditore siciliano, Giuseppe Pettina, parla di progetti e partecipazione, sognando una collaborazione tra pubblico e privato, tra innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale, tra nuova imprenditoria e una
politica attenta.
Ricostruzione ad Amatrice e nel cratere sismico: l’impegno di Cassiopea Group attraverso una “quasi” lettera aperta dell’advisor del consorzio.
Sono Giuseppe Pettina e rappresento un consorzio di aziende pronte a dare il massimo contributo alla ricostruzione di Amatrice e dei borghi colpiti dal terremoto. Il nostro obiettivo non è solo riparare i danni, ma creare un modello di rinascita che possa ispirare tutto il Paese. Ad Amatrice e nell’intero cratere sismico, vogliamo lavorare per restituire speranza, spazi vivibili e un futuro sostenibile.
Una visione per il cambiamento Giuseppe Pettina, con una lunga carriera nell’imprenditoria edile, poi passato al settore green e oggi impegnato nella progettazione europea legata al riciclo e alle nuove energie, aggiunge: “Credo fermamente che la ricostruzione debba essere un progetto condiviso e orientato al lungo termine. Dopo anni di immobilismo, e senza voler attribuire colpe, oggi stiamo finalmente assistendo a un cambio di passo. Ho grande stima nel sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, che sta dimostrando una visione chiara e una capacità di creare sinergie tra il Comune, il Commissario Straordinario, la Provincia e l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione (USR). Grazie a questa coesione istituzionale, finalmente vediamo un’accelerazione dei lavori,
ma è fondamentale mantenere alta l’attenzione e il ritmo.”
Le difficoltà del percorso: fiducia, dialogo e certezza degli impegni

L’esperienza del Superbonus: tra luci e ombre
La strada verso la normalità non è priva di ostacoli. Negli ultimi anni, il Superbonus 110% ha sottratto risorse fondamentali ai nostri cantieri, rallentando, in termini di liquidità, il processo di investimenti. Inoltre, l’aumento dei costi dei materiali ha complicato ulteriormente le operazioni. Tuttavia, oggi le imprese stanno
tornando e siamo pronti a portare innovazione e tecnologie avanzate, in particolare nel settore della sostenibilità ambientale. Questo non è solo un lavoro: è una missione.
Il nostro approccio: un laboratorio di best practice per la ricostruzione. Il nostro consorzio propone un autentico laboratorio di buone pratiche per la ricostruzione. Uno degli aspetti centrali del nostro approccio è la rigenerazione urbana, integrando tecnologie green e soluzioni energetiche innovative. Vogliamo creare borghi sostenibili, dove l’efficienza energetica e il rispetto per l’ambiente vadano di pari passo con il recupero delle tradizioni locali. La nostra visione include progetti energetici avanzati, come sistemi di energia rinnovabile, edifici a basso impatto ambientale e infrastrutture intelligenti.
Amatrice, Norcia, Visso: questi luoghi hanno subito una distruzione senza precedenti, ma possono diventare un modello di rinascita per tutto l’Appennino. “Per questo – dice Pettina – siamo pronti al confronto con le amministrazioni, ad aprire punti di dibattito e studio, a mettere a disposizione le nostre esperienze, le idee, l’innovazione. Tutto questo in maniera aperta, senza vincoli, per costruire insieme.”
Ripopolare i borghi: una sfida essenziale “Un aspetto che mi sta particolarmente a cuore – evidenzia Giuseppe Pettina – è quello di contribuire al ripopolamento delle aree colpite. Dopo il sisma, molti residenti sono stati costretti ad abbandonare i borghi più colpiti. Oggi, però, stiamo vedendo i primi segnali di un rientro, grazie anche all’accelerazione degli interventi di ricostruzione. Questo fenomeno deve essere sostenuto con politiche e interventi mirati, perché
senza le persone non c’è vera rinascita.”
Guardando al futuro Sono convinto che la ricostruzione possa restituire a questi territori un ruolo centrale nella nostra nazione. L’Appennino non è solo una cornice paesaggistica: è un luogo di storia, cultura e spiritualità. Con il nostro
lavoro, vogliamo contribuire a trasformarlo in un esempio di resilienza e innovazione.
Amatrice e il cratere sismico non devono più essere simboli di distruzione, ma di rinascita e opportunità.
Insieme, possiamo costruire un futuro dove vivere sia davvero bellissimo.

“Se troveremo aperture al dialogo, siamo pronti a passare dal confronto e dalle assemblee pubbliche alla realizzazione concreta, per dimostrare la fattibilità delle idee e dei progetti. Piccoli passi per ri-costruire, dove ognuno faccia la sua parte. Progetti che assicurano – non mi stancherò mai di dirlo – occupazione e lavoro” –
conclude Pettina.

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