La Federbiologi Sicilia denuncia le criticità del nuovo tariffario sanitario: accesso agli atti e richiesta di partecipazione al procedimento amministrativo
La Federbiologi Sicilia, rappresentata dal dott. Pietro Miraglia e assistita legalmente dall’avv. Paolo Starvaggi, ha recentemente inviato un atto stragiudiziale al Ministero della Salute, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, e all’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia per contestare il processo di revisione del nuovo nomenclatore tariffario sanitario. La richiesta dell’associazione punta a garantire trasparenza, correttezza metodologica e partecipazione attiva delle categorie professionali al procedimento amministrativo, al fine di evitare l’adozione di un decreto tariffario ritenuto parziale e iniquo.
Il ricorso ha origine dal decreto ministeriale del 23 giugno 2023, che stabiliva nuove tariffe per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica, pubblicato il 4 agosto 2023. Tale decreto è stato contestato da numerose strutture sanitarie accreditate, tra cui la Federbiologi, presso il TAR del Lazio. Il tribunale, riconoscendo la fondatezza delle obiezioni sollevate, aveva inizialmente fissato un’udienza per ottobre 2024, ma successivamente ha rilevato l’intenzione del Ministero della Salute di elaborare un nuovo decreto entro il gennaio 2025, sospendendo così il precedente.
Le criticità sollevate possono così riassumersi:
La Federbiologi Sicilia denuncia che il processo di revisione del tariffario è avvenuto senza il coinvolgimento delle associazioni di categoria, configurando una violazione dei principi di partecipazione e trasparenza amministrativa sanciti dalla legge 241/1990 e dall’articolo 97 della Costituzione Italiana.
Le principali problematiche evidenziate includono:
1. Esclusione delle categorie professionali: Nonostante i reiterati rilievi sulla necessità di una partecipazione attiva delle associazioni al processo decisionale, il Ministero non ha convocato rappresentanti della Federbiologi, una delle categorie maggiormente colpite dal nuovo tariffario.
2. Metodologia inadeguata: Il processo di revisione delle tariffe, basato su confronti tra valori regionali e indicatori statistici, è stato giudicato opaco e insufficiente. Nella relazione metodologica, mancano dettagli chiari sui criteri utilizzati per elaborare le tariffe e sui costi specifici presi in considerazione.
3. Dati incompleti: La Federbiologi critica la mancanza di trasparenza nella selezione delle prestazioni soggette a modifica e nell’applicazione di parametri come il “costo del reagente sufficientemente basso”, giudicato troppo generico e non rappresentativo delle reali esigenze delle strutture.
4. Conseguenze gravi per il sistema sanitario: Le tariffe proposte non garantirebbero la sostenibilità economica delle strutture private accreditate, che oggi erogano dal 50% all’80% delle analisi di laboratorio a livello nazionale. Questo rischia di compromettere l’accesso alle cure per milioni di cittadini, aggravando le inefficienze del sistema pubblico.
Le richieste della Federbiologi espressamente formulate nell’atto stragiudiziale,
Accesso agli atti: L’associazione richiede copia di documenti fondamentali, tra cui la relazione metodologica utilizzata per elaborare le nuove tariffe, i verbali delle riunioni della Commissione permanente tariffe e i dati sui costi di produzione.
Convocazione di un tavolo tecnico: Viene chiesta la partecipazione attiva della Federbiologi e delle altre associazioni di categoria alle future discussioni sul nomenclatore tariffario, al fine di elaborare un decreto equo e coerente con i costi reali sostenuti dalle strutture accreditate.
Diffida alla pubblicazione del nuovo tariffario: L’associazione invita il Ministero a sospendere l’adozione del decreto fino a quando non verranno garantite trasparenza e partecipazione.
La mancata considerazione delle istanze avanzate dalla Federbiologi potrebbe portare a un nuovo contenzioso giudiziario e, soprattutto, a una crisi nel settore della diagnostica di laboratorio accreditata. Con oltre 500 milioni di prestazioni annuali erogate da strutture private accreditate, l’adozione di tariffe non remunerative rischia di mettere a rischio la continuità dell’assistenza sanitaria per milioni di italiani.
La Federbiologi Sicilia ribadisce il proprio impegno a tutelare i diritti dei professionisti rappresentati e a garantire un servizio sanitario efficiente e sostenibile per tutti i cittadini.
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