Si e’ spenta Donna Clotilde Afan de Rivera: era la nipote di Ignazio e Franca Florio
Nobildonna e discendente di alcune delle più prestigiose famiglie dell’aristocrazia, si è spenta a 82 anni nella residenza di famiglia a Roccalvecce, in provincia di Viterbo, dopo essersi arresa a una lunga malattia. Aveva vissuto anche a Palermo
Di Raffaele Strocchia
E’morta la duchessa Clotilde Afan de Rivera Costaguti. Nobildonna e discendente di alcune delle più prestigiose famiglie dell’aristocrazia italiana, si è spenta a 82 anni nella residenza di famiglia a Roccalvecce, in provincia di Viterbo, dopo essersi arresa a una lunga malattia. Ha vissuto tra Palermo, Roma (cresciuta a palazzo Costaguti) e Roccalvecce e ha fondato l’associazione culturale “La Sicilia dei Florio”, impegnata nel mantenere viva l’eredità morale della famiglia portando avanti progetti culturali e sociali di grande impatto.
Donna Clotilde era nata a Roma il 10 agosto 1942. Figlia del marchese di origini spagnole Achille Belloso Afan de Rivera Costaguti e di Giulia Florio, ha avuto quattro fratelli (Ascanio e Nicola e i defunti Costanza e Ignazio) ed era nipote diretta e discendente di Ignazio Florio jr e di Franca Florio. I Florio sono stati promotori di cultura, progresso economico e impegno sociale. Il nonno materno è stato erede di una delle più grandi dinastie imprenditoriali italiane dell’800. La nonna, all’anagrafe Francesca Jacona della Motta di San Giuliano, invece, nobildonna e socialite italiana, discendente di una famiglia dell’aristocrazia siciliana e figura di spicco della Belle èpoque.
La sorella Costanza, morta nel 2020 sempre nella casa di famiglia a Roccalvecce, è stata dama di giustizia dell’Ordine costantiniano di san Giorgio. Si è distinta come filantropa e attivista culturale, dedicandosi anche alla politica fin da giovanissima.
Donna Clotilde lascia il marito Francesco Capece Galeota della Regina, conosciuto come “Frico” e le figlie Isabella e Ginevra. Entrambe sposate, la seconda le ha dato un nipote. La figlia Isabella, nel ricordare la madre, dichiara: “Mamma è partita senza un rumore, sulla punta dei piedi. Lascia dietro di sé il suo sorriso e la sua luce”.
Oltre all’importante lignaggio, la sua famiglia ha lasciato un segno tangibile nella storia italiana. I suoi genitori sono ricordati nel Giardino dei Giusti a Gerusalemme per aver aperto le porte del loro palazzo a Roma per offrire rifugio a numerosi ebrei romani durante le persecuzioni razziali del 1943.