AgricolturaEconomia

La roulette russa del mercato dell’ olio d’ oliva

Allo stato attuale, considerando il ritmo di vendita di olio di oliva a gennaio, l’olio spagnolo basterà solo fino ad agosto.

Secondo i dati ufficiali del Ministero dell’agricoltura spagnolo a fine gennaio le scorte detenute dai frantoi si attestavano a 547.310 tonnellate, mentre le giacenze nelle mani degli imballatori erano di circa 184.000 tonnellate e solo 3.834 tonnellate erano stoccate nei Centri Comunali. Un totale di 735.428 tonnellate.

Sempre secondo i dati del Ministero dell’agricoltura spagnolo il ritmo di vendite non è calato significativamente a, a fine, gennaio era comunque pari a circa 100 mila tonnellate/mese.

Semplice fare i conti: a fine agosto l’olio spagnolo sarà finito.

Roulette russa per il mercato dell’olio di oliva in Spagna

Si spera ancora in una buona produzione a febbraio, intorno alle 70-80 mila tonnellate, il che porterebbe il totale prodotto nella campagna olearia 2023/24 a 840/850 mila tonnellate.

Considerando che la Tunisia ha riaperto le frontiere all’olio di oliva sfuso verso l’Ue, per un export potenziale a dazio zero da 56 mila tonnellate, ne risulta che vi è respiro per un’ulteriore mese, mese e mezzo. E siamo così a metà ottobre.

Si spera poi che a luglio e agosto le richieste di olio di oliva, come avviene tradizionalmente, rallentino un po’, spostando così di qualche altra settimana la fatidica data delle scorte zero.

E’ una scommessa, un azzardo, anzi una roulette russa, nella speranza che la prossima campagna olearia abbia volumi normali, da 1,4-1,6 milioni di tonnellate.

Piccole variazioni rispetto a questi schemi e previsioni può letteralmente mandare il mercato dell’olio di oliva spagnolo ancor più in fibrillazione di quanto non lo sia ora.

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