L’ ultimo saluto al maestro Giovanni Quattrone

di Letizia Passarello

Una foto nella sala riunioni della Fondazione Piccolo di Calanovella.
Di foto ne erano affisse 40, ma quella era la foto: un uomo era pensieroso su un pullman vuoto. Chissà a cosa starà pensando? Dove andrà? Nel suo sguardo nessuna preoccupazione, ma neanche un vero interesse per il paesaggio che pian piano lasciava alle sue spalle.
Tutto era lento, quasi un parterre di movenze aggraziate e quell’uomo al centro, solo o meglio con una apparente solitudine, carpiva la mia
attenzione. Ad un tratto mi sento chiamare: “ti presento il maestro Giovanni Quattrone, l’autore delle foto,” diceva una voce amica al mio
fianco. E così che mi sono ritrovata a conoscere il Maestro. Lui mi guarda e mi stringe la mano con grande cortesia ed è allora che, come è mio solito, guardando le persone in volto vedo quegli occhi limpidi e buoni che erano perfettamente in linea con l’introspezione del viso della foto e degli altri volti che nella sua lunga carriera Giovanni Quattrone ha fotografato. Solo un piccolo tratto quasi impercettibile tra la sua fotografia e la ritrattistica. Giovanni era, infatti, uno di quei fotografi che aspettava il momento giusto per il click della sua macchina, a volte anche lunghissimi minuti, ma bastava una sua
fotografia per far conoscere a ritroso anche tutto un passato di una persona. Solo un po ‘di empatia ed era fatta.
Il 7 febbraio, Giovanni Quattrone ad appena 70 anni ci ha lasciati perdendo la sua battaglia con una malattia che troppe volte ancora non lascia scampo.
Nella sua lunga carriera Quattrone ha lavorato in agenzie di pubblicità e marketing anche a livello internazionale e ha collaborato con enti, agenzie di pubblicità e società di produzione
cinematografiche.
Di lui hanno scritto: Aurelio Pes, Eduardo Rebulla, Franco Boccadutri, Eva di Stefano, Antonino Ernesto Recca e Eliana Macrì.

Diverse le mostre personali e collettive: dalla Galleria Photo 13 Cagliari al Centro Culturale Opera Universitaria Palermo Ufficio Museografico, dalla Galleria Immaginaria alla Galleria Prati. Ha esposto le sue opere anche al Comune di Alimena e all’Ente Parco delle
Madonie – Palazzo Pucci, Petralia Sottana.

La sua ultima mostra è stata proprio:”Il tempo è come il respiro: 40 anni di fotografie”, alla fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella a
Capo d’Orlando in provincia di Messina.

Di questa sua mostra ha scritto il giornalista Giovanni Villino che “offre a chi osserva una prospettiva nuova, moderna. Proprio a partire da quel bianco e nero, dosato e usato magistralmente su persone e luoghi. Mai invasivo o didascalico, nelle sue foto c’è un racconto sempre sotteso e un’entità immanente: l’essere umano che è presente anche dove in
apparenza manca. Ora è, infatti, in un oggetto abbandonato sul marciapiede, ora in un’auto che si intravede appena. La scelta di utilizzare la fotografia in bianco e nero si rivela poi incredibilmente efficace per Quattrone. Le sue foto trasmettono una profondità emotiva che viene esaltata dal saper dosare contrasto e
luce. Una celebrazione laica della bellezza cruda e autentica”.
Per anni segretario del Grande Oriente d’Italia delegazione Sicilia, Giovanni Quattrone da qualche mese presiedeva il consiglio dell’Emirat
Shriners club siciliano.

Letizia Passarello

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